All’interno del social market di Soliera “Il Pane e le Rose” è attivo da qualche anno il Progetto Servizi che mette a disposizione prestazioni, “servizi” appunto, donate da esercenti del territorio che decidono di aderire con una o più donazioni. Attraverso il Progetto Servizi abbiamo voluto creare un collegamento tra i bisogni specifici delle famiglie utenti inviate dai Servizi Sociali dell’Unione delle Terre d’Argine alle risorse del territorio che possono essere gratuitamente offerte.
Presso Il Pane e le Rose non si trovano solo beni di prima necessità ma anche servizi utili alla gestione domestica e familiare della casa, e al benessere psicofisico della persona. Una bellissima testimonianza ci arriva da una parrucchiera di Soliera che vuole raccontare la sua esperienza nella speranza di portare luce sulla possibilità di sostegno che attivamente la cittadinanza può dare o, meglio, donare.
“Quando più di un anno fa – ci racconta – una volontaria del Pane e le Rose è entrata in negozio da me per chiedermi se avevo voglia di donare un po’ del mio lavoro a chi aveva più bisogno, è stata una grande e bella sorpresa, perché non avevo ancora pensato che si potesse donare anche un po’ della propria professionalità per fare del bene agli altri”. Alle volte è necessario uscire dalla propria routine per scoprire nuove sfumature, andando anche contro a timori e preoccupazioni che ciò che non conosciamo può far scaturire.
“Al primo appuntamento – continua a raccontare – si è presentata una ragazza giovane e bellissima, con una montagna di capelli e un atteggiamento davvero dolce. Ci siamo piaciute da subito, lei mi ha raccontato tanto del suo paese d’origine ed io, persa a fantasticare sui colori ed i sapori del suo passato, credo di averla resa felice, perché mi ha ringraziato tantissimo. In realtà ero io che volevo ringraziare lei per l’incredibile correttezza e la grande dignità che ha portato entrando in negozio. Dopo di lei, tante altre storie hanno varcato la stessa porta portando esperienze e sogni personali, ma tutti con un denominatore comune: la gratitudine che solo chi riceve sa dare”.
Una felicità, quella che deriva da queste esperienze, che sbalordisce persino quei cuori che già di natura sono propensi alla bellezza dell’aiuto. Le parole che concludono questo racconto ci scaldano e fanno da esempio per altre realtà vicine che potrebbero entrare a far parte della grande rete della solidarietà… “Sono davvero felice di avere accettato di contribuire un po’ anche io al progetto del Pane e le Rose, perché con ogni solierino (buono della prestazione donata) che ricevo mi arriva anche una grande umanità con cui è importante interagire. Penso davvero che dalle differenze debba nascere il nostro futuro, fatto dei tanti colori che rappresentano perfettamente il caleidoscopio della società in cui possiamo scegliere di vivere tutti assieme, aiutandoci quando c’è bisogno gli uni con gli altri”.